Insieme per costruire territori resilienti: workshop finale dell'azione pilota CONNECT

Emergenze sanitarie, carenza di risorse, vulnerabilità sociali: le sfide non conoscono confini. Rappresentanti del mondo del volontariato, dell’associazionismo, dei vigli del fuoco, della protezione civile e delle istituzioni, riuniti per reagire insieme alle sfide ambientali e climatiche dell’era contemporanea. Tante voci, un obiettivo comune: rendere i nostri territori resilienti.
Il 10 settembre si è svolto il workshop finale del progetto CONNECT (Cooperative networks for cross-border engagement, climate adaptation and territorial resilience), finanziato da Association of European Border regions (AEBR) e Mission Opérationelle Transfrontalière (MOT) nell’ambito del programma Resilient Borders Cross-Border Spatial Planning & Crisis management. Scopo del progetto, quello di rafforzare la resilienza territoriale dello spazio transfrontaliero.
Grazie alla preziosa collaborazione degli stakeholder provenienti dall’area transfrontaliera e non solo, durante i precedenti workshop è stato possibile raccogliere stimolanti idee e spunti, che sono stati oggetto di analisi e rielaborazione da parte di ISIG – Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia. I lavori del workshop conclusivo sono iniziati proprio con la presentazione, nella mattinata, dei risultati ottenuti dai precedenti incontri, dai quali è emerso che le aree più sensibili, sulle quali è necessario intervenire, riguardano la risposta alle emergenze sanitarie ed ambientali, la gestione delle risorse naturali e le vulnerabilità sociali.
Ancora una volta, i partecipanti sono stati coinvolti attivamente. Il team ISIG ha invitato i presenti a riflettere su specifici obiettivi da raggiungere, articolati nelle cinque dimensioni attorno alle quali si sviluppa la resilienza territoriale: ambiente, economia, governance, infrastrutture, società. Ogni dimensione rappresentava un tema di discussione, in merito al quale ogni partecipante aveva l'opportunità di esprimere il proprio punto di vista e condividere suggerimenti.
La sessione pomeridiana si è svolta in gruppi di lavoro, in modo da facilitare il confronto e stimolare una partecipazione attiva da parte dei presenti. Tale sessione è stata dedicata alla discussione di interventi concreti e alla condivisione di idee progettuali da finanziarsi, eventualmente, con fondi di varia provenienza. Si è trattato di un momento di fondamentale importanza, a ribadire che quest’ultimo workshop non ha rappresentato un punto di arrivo, bensì una solida base di partenza per instaurare nuove collaborazioni e favorire la nascita di nuovi progetti, da estendersi oltre i confini dell’area transfrontaliera. Al workshop, infatti, hanno partecipato esponenti provenienti da varie realtà territoriali e da diversi settori, pubblici e del volontariato, oltre a rappresentanti delle istituzioni.
La scelta di organizzare l’ultimo workshop in uno spazio meno formale e più accogliente, ovvero le strutture di Borgo Gradisc’iutta, è stata dettata proprio dalla volontà di favorire l’instaurazione di nuovi legami tra i soggetti coinvolti, e gettare quindi il seme per future collaborazioni.


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